di
Paolo Frattari
Infissi, scale
La porta diversa
Sicuramente l’ho già detto ma colgo l’occasione per ripeterlo: sto costruendo la mia casa con annesso laboratorio. In questo mio nuovo posto inserisco pochi mobili ma tutti aventi la caratteristica di essere insoliti, questo per mostrare il mio lavoro ai clienti che inviterò ma anche per esaudire un antico desiderio che voleva, appunto, la casa diversa.
La casa sorge su un magazzino agricolo degli anni 50 dove sono cresciuto insieme alla numerosa famiglia paterna. Nel rispetto di un luogo pregno di lavoro e fatica ma anche per temperamento, per la ristrutturazione ho deciso di adoperare materiali naturali o comunque non oltraggiosi e di preservare lo stile rurale nella scelta dell’arredamento tutto. La porta che sto per descrivere naturalmente risponde appieno a queste esigenze. Ho impiegato più tempo a pensarla che a realizzarla, ho cambiato e modificato diverse volte il progetto fino al raggiungimento di un risultato che mi soddisfa completamente. Ho scoperto durante questo tempo progettuale che è difficile fare una porta diversa, molto è stato fatto e ben poco si può fare, dato anche l’esile spessore e il leggero peso necessario al corretto funzionamento. Molto facile è cadere nella sterile stravaganza o in un ancor più sterile minimal; come sempre accade è quando ci si lascia andare alle emozioni, ai ricordi o a quello che senti veramente di dovere fare che arrivano i migliori risultati. Si rischia naturalmente di non essere capiti, specialmente se un committente si frappone, a volte però, nei progetti speciali, le parole escono come per magia e si diventa incredibilmente convincenti. Ennesima dote che deve possedere un bravo falegname.
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